lunedì 25 marzo 2013

I nani al contrario.

Qualche volta guardo le persone e mi fermo a riflettere. Non tanto sennò rischio di fondere. Non per la limitata potenza del mio cervello, ma per la quantità di idiozia che vedo emergere dai comportamenti umani.  
Uno dei tanti che mi indispettisce e mi fa divertire maggiormente allo stesso tempo è la divinizzazione che si opera a favore di alcune persone.
Ho letto, non ricordo dove, che secondo uno studio effettuato dalla tale università (poco ci importa che sia vero o falso) le persone più alte della media siano meglio predisposte ai successi in campo professionale.  
Ora il termine “predisposte” non è assolutamente corretto: la predisposizione presuppone che il tal individuo abbia una caratteristica talentuosa che lo aiuti ad emergere in un determinato campo rispetto a chi ne sia privo. Ma i presunti successi professionali degli spilungoni non dipendono dal loro talento, bensì da qualche stupida reminiscenza atavica che induce i normalmente alti a ritenere che un “gigante” sia più forte e quindi più adatto a difendere la tribù e, in altre parole, a governarla.  
Visto che la maggior parte di noi non vive in tribù primitive sarebbe ora di ampliare la visione al mondo di oggi e dimenticare queste paure ancestrali.  
A mio modesto (si fa per dire) parere le persone eccessivamente alte invece altro non hanno che dei difetti genetici: c'è chi nasce menomato, chi cieco, chi nano e chi alto.  
Gli alti non sono altro che dei nani al contrario.
La cosa ridicola della società è che mentre gli altri esempi da me citati ricevono un'attenzione particolare, sia essa compassionevole o dispregiativa, gli alti ricevono un elogio, un'ammirazione da parte del pubblico di misura standard, quasi a desiderare di voler essere come loro. Eppure nella letteratura fantastica da sempre nani e giganti sono visti come “nemici” o comunque, siano essi buoni o cattivi, non come i "normali". Quindi un nano può avere un'autorizzazione per parcheggiare nei posti riservati ai disabili mentre una persona alta no. Eppure lo spilungone ha parecchi problemi ad adattarsi ad un mondo creato per misure standard: non entra in una utilitaria ed è costretto a comprare un'auto più grande. La stessa non può essere cabrio, notoriamente più basse delle berline. Entrare e uscire quando l'auto è parcheggiata di fianco ad un'altra crea parecchie difficoltà. Chi si trovasse a sedere dietro lo spilungone in un viaggio capirebbe cosa prova una sardina in scatola. Aerei, treni, case: sono tutti luoghi difficilmente accessibili ai giganti, scomodi e opprimenti. Stipiti, lampadari e lampade a muro sono pericolosi attentati alla loro incolumità. Vestiti e scarpe sono un'altra angoscia di questi handicappati: mai qualcosa che possa andar loro a pennello. Le donne poi sono ancora più svantaggiate rispetto all'uomo soprattutto in campo amoroso: non saranno mai viste come un dolce e gentile fiore da accudire e amare, ma agli occhi dei "normali" risulteranno sempre delle regine amazzoni, indipendenti e forti che non temono la solitudine, col risultato di attrarre solo maschi in cerca di una bella topolona con cui far sesso e nulla di più.
In buona sostanza invito i "normali" a riflettere sull'osannare queste figure. Hanno già dei problemi, non infieriamo facendoli sentire superiori: il delirio di onnipotenza è il primo sintomo della follia.  



PS. A chi pensa che io, persona di altezza media, parli per invidia dico solo: se la fata Turchina comparisse per regalarmi 5 cm non le chiederei di allungarmici le gambe...

2 commenti:

  1. a me mora piacciono quelli più alti di me: c'entra na pippa lo so, ma fa nulla.
    poi.
    cazzo stai messo male orpo....
    (questa me la sono permessa per il semplice fatto che tu prediligi le bionde)

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