lunedì 13 luglio 2015

Avevo appena ricominciato a scrivere e tutto si è fermato di nuovo.
Quando la vita non va come deve (ma non che va là anziché lì, cioé quando proprio si ferma, ci ripensa e torna indietro) e tutto quello che ti viene da dire è "cazzarciderbolinapuruntu"! Che significa? Niente. Come la direzione che ha preso la vita. Non è una direzione. Semplicemente non va. Nessuna meta. Nessuna tappa. Sei bloccato. Sospeso. Inerme. Ignavo e svogliato.
Quindi? Aspetti. 
Quanto tempo si butta via aspettando. E non parlo della coda al Mc Donald quando gli impiegati hanno l'ora di pausa e affollano le casse. Parlo di attese di mesi, anni e lustri poco illustri. Attese per noi mortali ingiustificate, ma giustificate invece dai burocrati inetti, dall'incompetenza di chi abusa del proprio potere senza chiedersi nemmeno se questo gli porterà un vantaggio o lo fa semplicemente per il gusto di fermare l'altrui procedere.
Come se ci fosse una sola corsia e, una volta occupatala, ci si ferma in mezzo. A guardare il panorama. Chi dietro aspetta potrebbe anche adirarsi un po', no?
Adesso ricomincio a muovermi. Ma poi qualcun altro vorrà bloccare nuovamente il cammino? Lo vedremo solo vivendo.
Quanto vivere dobbiamo impegnare per capire come vivere?

venerdì 6 giugno 2014

L'illogica logica del massimo profitto.

Dopo anni di studi, osservazioni e statistiche (ovviamente effettuati da idioti) le aziende (e le Nazioni) hanno stabilito che il massimo profitto è l'unico risultato da perseguire. E i dirigenti/governanti (idioti anch'essi) procedono sempre in questa direzione. E ciclicamente nel corso degli anni arrivano le crisi economiche, i suicidi di massa, le rivoluzioni ecc.
Ipotizzare che ci sia un probabile errore di calcolo è troppo?
L'errore non è matematico (almeno credo! Spero abbiano usato una calcolatrice e non il foglio di carta del salumiere!), ma è nei dati inseriti. Ovvero al quesito "quale risultato voglio ottenere dall'azienda?" il dato inserito è: "massimo profitto".
Perché viene inserito questo dato? Lo insegnano a scuola? O sono semplicemente inetti?
Un'azienda non è una ONLUS e chi vi opera o la gestisce vuole giustamente ottenere qualcosa in cambio. Fin qui tutto quadra: il profitto è legittimo e il dato corretto. Poi però notiamo che alla parola "profitto" è abbinato un aggettivo: "massimo". Questo è l'errore.
Anni fa un'azienda statunitense ha acquisito l'azienda italiana dove lavoravo. Durante i comprensibili disordini dovuti alla fusione venne ad insegnarci il mestiere una chiattona sorridente (ma tutte le gnocche che si vedono nei film? Sono tutte a Hollywood?), la quale in una riunione (anzi un meeting) di dieci minuti rivelò la parola del messia a noi umili servi: "All we do, we do it for money!"
Probabilmente ha una doppia laurea in economia, una di Stanford e l'altra di Harvard, per avere elucubrato un così profondo pensiero...
Ironia a parte mi riesce difficile credere che un qualunque imprenditore, sia esso l'artigiano improvvisato che fa collanine da vendere sulla bancarella in riva al mare o il multimiliardario che produce razzi spaziali, non abbia pensato di fare quello che fa per soldi e occorra qualcuno che glielo dica: fare l'imprenditore vuol dire proprio investire tempo, denaro e idee per trarne profitto.
Quindi, tornando al calcolo sbagliato di cui sopra, l'errore del "massimo" profitto persiste e logora tutto e tutti quelli che orbitano nello spazio dell'azienda, perché fa sì che l'azienda stessa non investa in idee, persone e strumenti poiché investire vuol dire meno denaro per il profitto che non sarebbe massimo. Ed ecco che il massimo profitto odierno diventa la crisi di domani.
Nel 2000 un Concorde in decollo da Parigi subì un grave danno e prese fuoco lungo la pista. Nonostante questo il pilota fu costretto a proseguire la manovra di decollo in quanto non c'era abbastanza pista per fermare l'aereo: si sarebbero schiantati prima di riuscire a fermarsi (almeno questo si evince dalle notizie reperibili in rete). Pochi secondi dopo il decollo si schiantò a terra. Morirono tutti più quattro. Sì perché cadde su di un edificio abitato. Schiantandosi sulla pista almeno quei quattro sarebbero sopravvissuti. Già, ma chi mai avrebbe scelto di schiantarsi subito anziché tentare di salvarsi decollando? Io no. Quindi era inevitabile? No. Perché anche gli aeroporti seguono la regola del massimo profitto. Se avessero seguito solo quella del profitto la pista sarebbe stata più lunga di quanto sia in realtà, il Concorde non sarebbe decollato e, nella peggiore delle ipotesi, avremmo avuto almeno 4 sopravvissuti. Ma ottimisticamente ritengo ce ne sarebbero stati altri.
Questo è solo uno dei più eclatanti risultati causati dalla logica del massimo profitto. La logica più illogica di tutte. Che permette al signor Autostrade di cambiare la sua vecchia auto di lusso dotata di solo quattro airbag con una nuova super lusso che ne ha dieci. Così quando si schianterà alla curva dove l'asfalto è crepato e le buche fanno perdere il controllo e ti scaraventano sul guardrail arrugginito, avrà più chances di sopravvivere. Se invece seguisse la logica del profitto semplice magari non cambia l'auto, ma alla medesima curva ci saranno un asfalto drenante opportunamente steso, un guardrail ben mantenuto e luci e segnalazioni adeguati che eviteranno lo schianto. Anche se viaggiasse su una Balilla.

martedì 6 maggio 2014

Un viaggio lungo un anno.

E' passato un anno dal mio ultimo post. Mi sono preso una pausa. Una lunga pausa. Tipo quelli che in ufficio tra caffé e sigarette praticamente fanno un part-time, ma vengono pagati full. Io però sono scusabile: nessuno mi paga.
In questo anno mi hanno fatto visita il riposo, la serenità, l'amore, la felicità, l'abbandono, la morte, la fatica, la novità, la paura, l'odio.
Ora sento la necessità di ricominciare a scrivere.
Sfodero la penna: en garde!

giovedì 9 maggio 2013

I pezzenti nell'anima.


Ci sono tante persone diverse al mondo. C'è il calmo e l'agitato, c'è l'ordinato e il disordinato, lo scaltro e l'ingenuo, il passionale e il riservato. Ci sono i folli, i gentili, i maleducati. Gli altruisti, i generosi e gli egoisti. Ci sono veramente così tante caratteristiche nella natura umana che spesso conoscere bene una persona può rivelarsi un'impresa lunga. E tra le tante caratteristiche ce n'è una detestabile alla quale non so ancora dare bene una definizione precisa perché è un misto di tirchieria, egoismo e ignoranza. Io definisco le persone che la posseggono "pezzenti nell'anima".
Il pezzente è una persona molto povera che stenta a sopravvivere e campa grazie ad elemosina.
Il pezzente nell'anima è una persona che può anche essere molto abbiente, ricca, ma ha comportamenti da misero che vanno oltre la tirchieria e sfociano nel ridicolo. Il pezzente nell'anima, abbreviabile in "PENA", è colui o colei che non invia un sms pur avendone necessità perché ha già terminato tutti quelli inclusi nel suo piano mensile e quindi dovrebbe pagarlo (10 centesimi). Oppure compra un super telefonino costoso e non lo usa perché ha scelto un abbonamento troppo economico per le sue necessità. O ancora porta i figli al luna park, ma non consente loro di eccedere i 10 euro per andare sulle giostre. Compra un'auto sportiva nuova da parecchie decine di migliaia di euro e la alimenta a GPL. Abita in una villa di 300 mq con un giardino che somiglia più a un campo da golf per dimensioni, ma d'inverno usa il cappotto in casa poiché mantiene la temperatura interna attorno ai 16 gradi per evitare bollette stratosferiche. Acquista uno strepitoso letto barocco in oro decorato con diamanti e vi monta la rete arrugginita in ferro avanzata nella soffitta della nonna sulla quale posa un materasso macchiato e sfondato recuperato da un ostello dismesso. Manda i figli in vacanza coi nonni pensionati in una tristissima località balneare per pensionati perché preferisce andare in vacanza a fine settembre che è bassa stagione, anche se così non potrà fare il bagno. Compra la Coca-cola nel bottiglione gigante che costa meno delle lattine, ma poiché lo esaurisce in una settimana dal giorno dopo l'apertura se la beve sgasata. Acquista il costoso cibo per cani raffinati alla sua bestiola e offre caramelle made in china rubate dalla sala d'attesa del pediatra ai suoi figli. Monta eleganti lampadari di premiati designer che non accende per evitare il consumo di corrente. Ha un televisore da 60 pollici e 3 mignoli dove puoi guardare solo le repliche di "amici", perché Sky costa troppo. Ha la vasca idromassaggio per 2 persone e fa solo la doccia per non sprecare l'acqua calda. Ha 3 appartamenti di proprietà, 2 li affitta, lavora 8 ore al giorno per 6 giorni alla settimana e va in vacanza solo a casa dei parenti perché l'albergo è caro. ...
Quanto potrei andare avanti...


mercoledì 24 aprile 2013

Futurama


Ma quante str...upidaggini si vedono nei telefilm/film/libri/riviste/post it di fantascienza?! Premesso che "fantascienza" è la fusione di  “fantasia” e “scienza” risulta chiaro a tutti la irrazionalità finalizzata solo al divertimento del lettore/spettatore, tuttavia ritengo occorra, se non un limite imposto, almeno una decenza dignitosa. A titolo puramente esemplificativo e per nulla esaustivo cito un film che ricordo aver avuto un discreto successo tanto da avere dei sequel: Starship troopers. La scena più ridicola fra le tantissime è il capitano che comanda con abilità la manovra in retromarcia all’astronave per farla uscire dal parcheggio spaziale. Già di per sé un’idiozia, la si è resa ancora più irreale dal fatto che il capitano sia donna: donne e retromarce… Mah!?!
Ma non volevo parlare di film. In realtà l'idea di questo post mi è venuta leggendo Wired, autorevolissima (!) fonte sul futuro (beh, dai... non mi dispiace come rivista, ma l'esaltazione esagerata di alcuni seguaci e persino articolisti la trovo inopportuna e fastidiosa simile a quella degli esaltati che hanno redatto la bibbia. Comunque visto che si continua a complicarci la vita con assurdità di ogni tipo, delle quali ben poche utili, vi racconto io come sarà il futuro più o meno prossimo.
La parola d’ordine sarà: semplicità.
Intanto basta ai mille insulsi lavori fantasma: le aziende oggi pagano e strapagano laureati in qualsivogliologia per fare lavori totalmente inutili, creati apposta per dare un senso ai loro studi, ma privi di utilità. Tanti fighetti dalla mano incapace usano parte del loro tempo lavorativo per creare null'altro che proiezioni e presentazioni e snocciolare dati (un'altra buona parte del tempo la passano al bar aziendale) dell'utilità di uno sbucciamela elettrico per la nonna che prepara una torta. Di mirtilli. Pertanto una grossa crisi economica (vera, non quella attuale che è una crisi politica) farà sì che finalmente ritorneranno a fare lavori manuali autentici, dall'idraulico all'elettricista al fattorino ecc., e ci sarà una vera scelta di qualità nella manodopera che darà una bella sferzata a quei tanti cialtroni approfittatori che fanno questi lavori oggi e che li svolgono con l'impegno di un bambino che unisce i puntini sulla settimana enigmistica.
In campo aereonautico vedremo l'evolversi dei trasporti a medio e piccolo raggio: sorpassati dall'efficienza dei treni, il volo veloce sarà destinato alle lunghissime distanze, mentre sulle brevi e medie s'imporrà il volo panoramico lento e comodo dei dirigibili.
Una lunga fila di ex-programmatori di str..upidaggini (leggi app) farà la fila al collocamento e solo pochissimi sopravvivranno professionalmente. Gli altri andranno a raccogliere pomodori, che così forse saranno infine ben sistemati nelle vaschette.
La coca cola e le maggiori bibite si contenderanno lo sfruttamento del rubinetto casalingo dedicato alle bibite: comodo veloce pratico con canone mensile flat o a consumo.
A seguito di questo post il mondo capirà che un grande genio e persona che merita di essere ricordato per avere reso accessibile ai più il mondo dell'informatica è Bill Gates e non Steve Jobs (RIP), pertanto Window 8 la smetterà di proporre app del cappero e migliorerà 7 senza stravolgerlo.
I TAB saranno donati come gadget per bambini nelle uova di Pasqua vista la loro inutilità, mentre si avrà il boom di netbook super-potenti con schermo flessibile o pieghevole che assolveranno così a tutte le funzioni del pc di casa e dello smartphone insieme.
Le auto elettriche saranno praticamente senza batteria alimentate da una trasmissione a distanza della corrente, un po' come avviene nei filobus, ma senza filo. Saranno impostate per guidare da sole e questo renderà la patente di guida un gadget per pochi appassionati della guida manuale che dovranno sostenere esami universitari per averla e il guadagno in termini di vite umane salvate a causa di incidenti stradali evitati sarà elevatissimo.
Infine il sesso: le donne capiranno che gli uomini sono una vera schifezza e ci sarà un lesbismo crescente il che ridurrà di fatto le nascite compensando così i mancati morti sulle strade.
Praticamente sono un matematico del futuro.

lunedì 25 marzo 2013

I nani al contrario.

Qualche volta guardo le persone e mi fermo a riflettere. Non tanto sennò rischio di fondere. Non per la limitata potenza del mio cervello, ma per la quantità di idiozia che vedo emergere dai comportamenti umani.  
Uno dei tanti che mi indispettisce e mi fa divertire maggiormente allo stesso tempo è la divinizzazione che si opera a favore di alcune persone.
Ho letto, non ricordo dove, che secondo uno studio effettuato dalla tale università (poco ci importa che sia vero o falso) le persone più alte della media siano meglio predisposte ai successi in campo professionale.  
Ora il termine “predisposte” non è assolutamente corretto: la predisposizione presuppone che il tal individuo abbia una caratteristica talentuosa che lo aiuti ad emergere in un determinato campo rispetto a chi ne sia privo. Ma i presunti successi professionali degli spilungoni non dipendono dal loro talento, bensì da qualche stupida reminiscenza atavica che induce i normalmente alti a ritenere che un “gigante” sia più forte e quindi più adatto a difendere la tribù e, in altre parole, a governarla.  
Visto che la maggior parte di noi non vive in tribù primitive sarebbe ora di ampliare la visione al mondo di oggi e dimenticare queste paure ancestrali.  
A mio modesto (si fa per dire) parere le persone eccessivamente alte invece altro non hanno che dei difetti genetici: c'è chi nasce menomato, chi cieco, chi nano e chi alto.  
Gli alti non sono altro che dei nani al contrario.
La cosa ridicola della società è che mentre gli altri esempi da me citati ricevono un'attenzione particolare, sia essa compassionevole o dispregiativa, gli alti ricevono un elogio, un'ammirazione da parte del pubblico di misura standard, quasi a desiderare di voler essere come loro. Eppure nella letteratura fantastica da sempre nani e giganti sono visti come “nemici” o comunque, siano essi buoni o cattivi, non come i "normali". Quindi un nano può avere un'autorizzazione per parcheggiare nei posti riservati ai disabili mentre una persona alta no. Eppure lo spilungone ha parecchi problemi ad adattarsi ad un mondo creato per misure standard: non entra in una utilitaria ed è costretto a comprare un'auto più grande. La stessa non può essere cabrio, notoriamente più basse delle berline. Entrare e uscire quando l'auto è parcheggiata di fianco ad un'altra crea parecchie difficoltà. Chi si trovasse a sedere dietro lo spilungone in un viaggio capirebbe cosa prova una sardina in scatola. Aerei, treni, case: sono tutti luoghi difficilmente accessibili ai giganti, scomodi e opprimenti. Stipiti, lampadari e lampade a muro sono pericolosi attentati alla loro incolumità. Vestiti e scarpe sono un'altra angoscia di questi handicappati: mai qualcosa che possa andar loro a pennello. Le donne poi sono ancora più svantaggiate rispetto all'uomo soprattutto in campo amoroso: non saranno mai viste come un dolce e gentile fiore da accudire e amare, ma agli occhi dei "normali" risulteranno sempre delle regine amazzoni, indipendenti e forti che non temono la solitudine, col risultato di attrarre solo maschi in cerca di una bella topolona con cui far sesso e nulla di più.
In buona sostanza invito i "normali" a riflettere sull'osannare queste figure. Hanno già dei problemi, non infieriamo facendoli sentire superiori: il delirio di onnipotenza è il primo sintomo della follia.  



PS. A chi pensa che io, persona di altezza media, parli per invidia dico solo: se la fata Turchina comparisse per regalarmi 5 cm non le chiederei di allungarmici le gambe...