martedì 25 dicembre 2012

Ho fatto un sogno...

...Ho sognato la tarda sera scendere fredda su di una città, una come tante.
Le vie deserte, ingombre qua e là di qualche cumulo di neve, portano a chiedersi "Dove sono tutti?" e basta alzare un po' lo sguardo per vedere tante finestre illuminate, dove allegre ombre svelano le figure degli abitanti e rassicurano il solitario passante.
Ogni balcone è addobbato con i più diversi motivi colorati e le strade brillano di tanti scintillii festosi che disegnano stelle, abeti e cascate di luci appoggiate sul buio della notte.
Questo buio però non spaventa nessuno. Questo è un buio sereno e atteso. Questo è il buio più splendente che ci sia!
Oltre i muri, nelle calde stanze di una casetta, un lettino di bimbo rimane in compagnia solo di teneri peluche, perché il suo ospite fisso è intento a chinare la testa sul suo cuscino portato per l'occasione sul divano, vicino ad un decoratissimo albero rilucente, mentre la mamma affettuosa copre l'insolito intruso con una morbida coperta.
Il sonno è tanto e gli occhietti, affaticati dall'interminabile giorno, spingono verso il basso le palpebre.
E quando, dopo una breve lotta, il piccolo ometto finalmente accetta la resa e gli occhi si chiudono sereni lì inizia la magia!
E' la magia più difficile che ci sia: portare gioia e felicità nei piccoli cuori, quelle fonti di preoccupazioni di oggi e gran sollievo di domani.
Ogni anno accade questa magia e anche se gli anni passano l'intensità del sentimento non è mai stanco o indisposto e...
...Beh! E' bello quando i sogni diventano realtà!

venerdì 14 dicembre 2012

Gli sgradevoli.

E' più di un mese che non scrivo nulla. Non per mancanza di idee, non perché non abbia nulla da dire, ma semplicemente perché ho traslocato e, sebbene non sia un ricco possidente, quei pochi beni di mia proprietà richiedono tempo. Luce, acqua, gas, smontaggio, rimontaggio e riordino del mobilio, le irrinunciabili pulizie e il tempo perso a cercare le cose quotidiane finite chissà dove. Ergo: niente blog.
Ora che il peggio è passato però la voce reclusa dentro me è sempre in agguato e sbotta insistentemente. Primo pensiero fra tutti: perché ho traslocato? Per allontarmi da una persona sgradevole.
Sgradevoli. Esistono parecchie persone sgradevoli. Essere sgradevole è un vizio. Poiché è difficile che le persone piacevoli possano esserlo. Potrebbe capitare una volta ogni tanto: anche chi è piacevole può avere la luna storta un giorno e magari, senza accorgersene, non salutarti. Ma è un caso e probabilmente non ti ha visto davvero. E se il giorno dopo glielo facessi notare quella si scusa anche.
Invece gli sgradevoli sono persone che sono sempre sgradevoli. Sono egoisti, privi del minimo senso dell'ospitalità, sempre attenti ai propri bisogni, desideri e necessità. Non si curano del prossimo che è pari ad un fastidioso ingombro se lo incontrassero sul marciapiede, un noioso interlocutore se avessero la necessità di chiedere qualcosa (per sé), un fastidio continuo se l'avessero davanti o dietro in auto. Questi sgradevoli egoisti non sono una categoria definita, non sono cioè giovani o anziani, donne o uomini, colti o ignoranti. Essi sono un gruppo etereogeneo che non tollera il contatto con gli altri se non in situazioni dalle quali possono cogliere benefici.
Ogni giorno incontro persone sgradevoli. Quelli di oggi sono: una ragazza di vent'anni circa che, uscita dal portone con l'auto, la ferma sul marciapiede per dare un occhiata all'sms ricevuto e anche per rispondere bloccando così il passaggio ai pedoni; una "cara amica" che alla mia richiesta di prestarmi un oggetto inutile per lei anziché andarmelo a prendere (al piano di sopra) mi invita a "servirmi da me" nonostante fossi più che coperto sull'uscio poiché in procinto di rientrare a casa mia dopo essere giunto da lei per farle un favore; un cialtrone di commerciante che fa offerte da strozzino convinto che io fossi disperato e accettassi la metà del valore per acquistare un mio oggetto; un automobilista al quale ho concesso di passare prima di me in un incrocio difficile sebbene avessi la precedenza e questo, evidentemente per ringraziarmi, si è piazzato davanti a 30 all'ora creando intralcio al traffico e una notevole coda; un interlocutore telefonico che non solo non accetta l'idea di poter essere in torto, ma nemmeno vuole ascoltare la motivazione per cui potrebbe esserlo.
Ora visto che chiunque può essere una persona sgradevole, non è questione di cultura, razza o età, ma di un carattere antisociale e che crea disagio a tutti gli altri, facciamo un'autovalutazione per scoprire se potessimo essere noi sgradevoli. Se sì sappiate che è un difetto da debellare. Un po' come i violenti: come ho già detto altre volte... io, i violenti, li ammazzerei tutti.
Undici giorni a Natale...

mercoledì 31 ottobre 2012

Nuovo post mancato!

Stavo elucubrando un piacevole post da scrivere quando leggendo qua e là su altri blog mi salta fuori una notizia che, per me, nella mia sana e beata ignoranza di persona evoluta, non avrebbe mai potuta essere concepita: nella notte di halloween esistono "persone" che adoperano i gatti neri per torture o sacrifici o chissà quale altre malate fantasie da cerebroleso. Quindi mi limito a linkare il post di questo blog dove chi più di me sa. Dategli uno sguardo.

Un appello pro Gatti Neri

Halloween e i gatti neri


lunedì 22 ottobre 2012

RaffreddODE


O tu, che avvolgi ovattandomi tra le tue spire;
tu, che sottrai a me la lucidità del pensiero;
tu, che opprimi il mio petto ad ogni respiro;
tu, che ostruisci la gola costringendomi ad abbaiare;
tu, che spalanchi i miei occhi nel cuore della notte,
e rubi il mio sonno
e affliggi la mia anima
e inibisci la mia libertà
e mi succhi la vita...
Sì, tu! Proprio tu, che tutto questo fai,
ma perché non te ne vai!



Ohimè, come soffro…

mercoledì 10 ottobre 2012

Devo sforzarmi di aver diletto.

Quasi un mese dall'ultimo post. Nuovi problemi con l'adsl. Sì, vero. Grossi problemi. Ma ho anche una chiavetta. Ok, è più lenta, ma non è proprio un bradipo e funziona sufficientemente bene. La verità è che quando la vita ti scaglia addosso tanti problemi contemporaneamente allora ciò che fai per diletto e non per dovere passa in secondo piano, viene rimandato a tempi migliori. Che sembrano essere ancora lontani. Quindi meglio sforzarsi di divertirsi. Mi sento come un bimbo che viene obbligato ad andare al luna park. Quasi fosse una punizione divertirsi oggi. Ormai tutti i media sono d'accordo nel fracassarci le "orecchie" colle medesime, patetiche frasi: dobbiamo soffrire, sudare e impegnarci per superare questa crisi (causata dai politici) tanto che ci fanno sentire in colpa se osassimo gioire di qualcosa.
Fanculo tutti! Io ho i MIEI problemi e nessuno li risolve al mio posto! Non sono egoista, sto solo sopravvivendo senza nemmeno schiacciare gli altri. Vita mea non richiede necessariamente mors tua.
E scusate se è poco.


domenica 16 settembre 2012

Quanto detesto il riciclaggio selvaggio!


Come? Odio il riciclaggio? Una bestemmia nel presunto idilliaco e roseo futuro pulito dai rifiuti che tanto si prospetta chi fosse attento a non gettare nel bidone giusto il più piccolo avanzo di un qualsivoglia prodotto di consumo?
Sì! E' così! Io odio il riciclaggio selvaggio, questa mania di voler essere ecologisti a tutti i costi anche nelle più minute e insignificanti piccolezze! Perché se è vero che anche io raccolgo e divido carta, plastica e affini è vero però che non se ne può fare un dramma se occasionalmente ci scappasse un errore o ci fosse un difetto progettuale alla base. Mi spiego meglio: avete presente quella merendina che combina in un'unica scodella l'Estathè, la Nutella e dei mini grissini? Bene, quello è proprio un esempio di difetto progettuale: l'Estathè è buono fresco di frigo, ma se mettessi la scodella in frigo la Nutella si indurirebbe e sarebbe impossibile spalmarla e gustarla e inoltre i grissini freddi tendono a prendere umidità e ad ammosciarsi. Allora è il caso di tenerla fuori dal frigo, ma così il thè fa schifo. Insomma una genial-cagata. Allora lascio perdere l'estanutella e mi bevo un succo di frutta fresco, almeno quello so per certo che può stare in frigo tutto da solo senza problemi. Bevuto. E ora il cartoncino? Facile: nella carta! Sì, ma... la cannuccia? Beh, è di plastica, andrà nella plastica. Sì, ma se sfilo la cannuccia dal cartoncino mi gocciola il succo e sporco il pavimento. Che posso pulire con uno strappo di Scottex Casa. Ok, quindi produco un aggravio di inquinamento perché devo sprecare altra carta, oltre a quella già usata per produrre il brick di succo, per pulire il pavimento. Allora forse non sarebbe meglio gettare brick e cannuccia tutto nella carta? In fondo la cannuccia ha un impatto di pochissimi grammi... No! Meglio comprare i succhi nella bottiglietta di vetro! Sì, però... il tappo non credo sia di alluminio. Dove lo getto? Nell'indifferenziato? Non è peggio? E poi il succo nel vetro è meno di quello in brick. Quindi ne bevo un altro. Al che ho prodotto due rifiuti anziché uno e per di più di peso maggiore. In effetti il peso e la fragilità del vetro sono grandi problemi in fase di trasporto: si inquina di più a trasportarli e occorrono imballaggi protettivi. Che vuol dire altri rifiuti. Senza tralasciare che un'eventuale rottura di una o più bottigliette sarebbe un "disastro ecologico" tra carta per asciugare e cocci da raccogliere: sfido chiunque a metterli da parte per poi infilarli nelle campane per il vetro come le bottiglie intere! Finirebbero avvolti in qualcosa per essere gettati nel primo bidone disponibile: il rischio di farsi male è troppo elevato per fare i fanatici di Greenpeace. Meglio il brick.
E non vi ho raccontato della tv! Ho visto bimbi seguire con attenzione estrema (o forse era rincoglionimento totale) un programma dove spiegavano come costruire con delle vecchie musicassette (sì, quelle cose antiche che negli anni 80 e 90 si usavano per sentire canzoni o anche lezioni di lingue straniere) un cestino per biciclette.
Trasformare la gracchiante collezione delle canzonette di Battisti in un accessorio da bici? Ma viene pagato quello che ha queste idee?! In questo lo ammiro. Caga col cervello e riceve pure del denaro per farlo!! Devo fotografare la mia prossima defecata e metterla su Facebook: se avrò molti "mi piace" magari ho un futuro in televisione.
Tornando al cestino: tra colla, fascette di plastica, forbici e non ricordo cos'altro il rischio che un bambino si faccia male già solo nella costruzione è alto. Non dimentichiamoci poi che produrre e distribuire gli attrezzi di cui sopra ha già di per sé un bell’impatto ambientale. In più a lavoro finito si ottiene una specie di cassetta per la frutta dalla dubbia resistenza, piena di angolini appuntiti (soprattutto per via delle fascette da elettricista) che se un bimbo ci volesse mettere dentro un palloncino questo scoppierebbe, se ci infilasse il maglione perché pedalando vien caldo, al momento di tirarlo fuori si strapperebbero diverse trame e la mamma avrebbe molto da dire, e allora l'unica cosa che ci posso mettere è la confezione di "estanutella". Naturalmente da bere calda.
Ora un cestino da bici costa meno di dieci euro. Bello, pratico, robusto e se il negoziante fosse disponibile te lo monta pure. In più non è tossico. Sì perché il nastro delle musicassette è un concentrato di sostanze che non è il caso di donare ai bambini. Forse offrir loro un sorso d’acqua di Chernobyl al posto dell'Estathé gli farebbe meno male che maneggiare quel presunto cestino. E poi, dico io, i genitori si spaccano i portafogli per dare ai propri figli la scarpa più giusta sennò crescono zoppi, lo zaino con paraschiena sennò diventano storti, la maglia più alla moda sennò si sentono esclusi (però gli fanno guardare queste merdate: il fatto che possano crescere rimbambiti non li preoccupa?) e gli fanno mettere sulla mountain bike ammortizzata da trecento euro un cavolo di parallelepipedo multicolore che te lo fa sembrare un terzomondista alla ricerca dell'Eldorado mentre pulisce i parabrezza ai semafori?! Ma soprattutto, caro il mio autore di idee televisive, delle custodie delle musicassette non ne hai fatto nulla? Fai il furbo? Ricicli a metà? Tu non fai lo shampoo: tu tiri lo sciacquone!
Dove si gettano gli autori televisivi? Nell'umido? No, meglio l'indifferenziato. Non vorrei che li riciclassero veramente!

Tipico autore televisivo


giovedì 6 settembre 2012

Che culo! Ho bucato!


Normalmente quando si fora uno pneumatico le espressioni che vengono esclamate sono ben altre. Eppure io mi sento di dire che ho fortuna nel forare e, finora, non è mai stato nulla più di un banale contrattempo.
Mi spiego meglio: in oltre vent'anni di guida ho forato solo quattro volte, l’ultima delle quali ieri nel tardo pomeriggio. Per tre volte (ieri compreso) mi è capitato nel cortile sotto casa, con tutta la comodità e la sicurezza che si può trarne rispetto al ciglio di una strada, e la quarta invece è accaduta in una giornata né calda, né fredda, con la ruota che ha incominciato a dare piccole avvisaglie che mi hanno consentito di arrivare in sicurezza in un comodo parcheggio all'ombra, dove la perfetta attrezzatura di bordo e il bagagliaio vuoto mi hanno fatto completare l’opera in meno di venti minuti senza versare una goccia di sudore.



Certo una gomma a terra è comunque una seccatura, ma un po’ di ottimismo e uno sguardo giustamente critico all’accaduto per valutarlo correttamente e non pensare al solito che siamo gli unici sfigati del pianeta a cui capitano certe cose è il caso di darlo. Del resto appena quindici giorni fa stavo percorrendo con lo stesso mezzo di ieri, piuttosto pesante e stracarico di bagagli, una trafficata autostrada in compagnia di un cocente solleone e inconsapevole di avere dimenticato a casa un attrezzo indispensabile per un’eventuale foratura! Se fosse avvenuta allora la foratura di ieri…

PS ho più sfortuna con l’adsl: secondo guasto grave a meno di due mesi dall’ultimo!

giovedì 16 agosto 2012

Stendiamo un burqa pietoso sul terrorismo.


Il governo francese ha adottato la norma anti-burqa.
I terroristi islamici segnalano presunte bombe a Parigi e minacciano ritorsioni (e speriamo che rimangano falsi allarmi).


Isterico islamico ho una domanda per te: perché io che vengo a visitare i tuoi Paesi non posso fare questo, quello e quell’altro, tutte cose che al mio Paese sono assolutamente legali ed accettate, mentre tu ospite in altri Paesi pretendi di mantenere le tue regole ed idee?
Vergognati e rispetta chi non ha le tue stesse opinioni.

domenica 12 agosto 2012

Delusione.


Tutti abbiamo conosciuto la delusione. Una sorpresa sbagliata da piccoli, un mancato voto da scolari, una sconfitta quando pensavi di aver la vittoria in pugno. Per non parlare di quelle amorose. Ma quando ti sconfiggi da solo, di fronte a qualcosa che sai fare, che hai già fatto e dove non c'è nulla che ti impedisca di rifarlo, ma non ce la fai lo stesso perché la tua testa sbagliata in quel momento ti dice che non ce la fai... beh è lì che conosci la vera sconfitta. La delusione che viene da dentro, quella originata da te stesso. Non puoi dare la colpa alla sfortuna, al vento contrario, ad altri o alle stelle. E' colpa tua. Sei tu che sbagli. E sei pervaso dal dubbio e ti chiedi se veramente sarai in grado di farlo ancora o se è il caso che lasci tutto e prendi la strada del declino abbandonando i tuoi sogni e rassegnandoti al tramonto, sforzandoti di accettare la tua incapacità e cominciando a declamare "ai miei tempi io riuscivo...", mentre ora sei solo un vecchio stanco che si trascina sul bastone e che in tutta la vita non ha nemmeno imparato ad acquisire la saggezza che solitamente l'età si porta appresso.
Persistere e riprovare o ritirarsi e abbandonare? In fondo una salita è solo una discesa con un altro punto di vista.
Io persisto.
Ma fra qualche giorno.
Ora voglio solo chiudere gli occhi e riposarmi di una fatica che non ho fatto.



venerdì 3 agosto 2012

Le Olindiadi!

Che siate sportivi o no le Olimpiadi portano sempre una voglia di uscire dal torpore casalingo per cimentarsi in uno qualunque degli sport che le immagini in tv ci propongono di continuo. Io, che ho un particolare rapporto con la pigrizia al punto da cimentarmi nella stesura di un manuale in merito (manuale che sto scrivendo da vent'anni visto che sarebbe paradossale scriverlo in un tempo ragionevole), mi autoproclamo presidente e unico membro del "comitato dei giochi Olindici" e dò vita ad una nuova serie di sport per estimatori della quiete ed ecosostenitori: come più volte ci hanno fatto notare gli ambientalisti ad ogni nostra azione corrisponde un impatto sul pianeta. Ne consegue che minore sia l'impegno posto nell'azione, minore sarà l'impatto ambientale.
Pertanto ecco la lista delle discipline che intendo promuovere nelle Olindiadi:

-Assopimento su amaca-
Il cronometro parte alla fine della frutta e decreterà vincitore chi primo si addormenta.

-Velocità di clic al mouse-
Per essere buoni navigatori non basta una bussola e il vento a favore, occorre saper passare celermente e con sicurezza da una pagina all'altra fino al raggiungimento della meta designata.

-Sputacchio dei semini d’anguria-
Tradizionalmente rozzo, ma non privo di fascino: i lanci lunghi hanno sempre portato stupore nel pubblico.

-Ripristino del telecomando-
Il telecomando non cambia canale. Occorre aprirlo e cercare di far fare contatto alle batterie nonostante i contatti siano ossidati. Il tutto ovviamente senza alzarsi dal divano e senza usare i tasti del televisore.

-Abilità in cucina-
Una giuria di esperti giudicherà quale pietanza è la più saporita tra le buste Knorr fornite ai concorrenti: tutti possono essere bravi a cucinare con ingredienti freschi e genuini, ma per dar sapore ad una minestra disidratata bisogna essere bravi veramente.

-Orientamento in città-
Riuscire a trovare una via sconosciuta, sapendo solo il quartiere di appartenza, per non far la fatica di aprire il cruscotto e impostare il navigatore.

-Lavatrice individuale-
Ottenere la migliore pulizia possibile su indumenti di diversi colori e composizione, con un unico lavaggio e senza far scolorire nulla.

-Lancio dell'immondizia-
Appostarsi sul balcone con il sacchetto, attendere che qualcuno apra il cassonetto e approfittarne lanciandoci dentro la propria spazzatura evitando così di dover scendere di persona.

Naturalmente si accettano segnalazioni di altre interessanti discipline che possano avere insito nel loro svolgimento quello spirito Olindico necessario ad unire i popoli succubi di quella lasciva licenziosità.


giovedì 26 luglio 2012

Digito ergo sum.

Tanto lavoro, un breve weekend di vacanza e un lungo guasto all’adsl: questo è quanto serve a tenere lontano una persona dal proprio blog per più di un mese.
Al di là del fastidio…
"la invitiamo ad attendere per non perdere la priorità acquisita" (ATTENDERE!? ANCORA?!)
…oltre le beffe…
"con questo codice potrà seguire l’iter della richiesta di assistenza sul sito" (MA COME CI VADO SUL SITO SE L’ADSL NON VA?!)
…dopo l’insulto…
"ma se lo diceva subito che era stato un temporale allora glielo cambiavano subito il router!" (IO L’HO DETTO!)
…quello che rimane è la consapevolezza di impotenza che ti assale in quei momenti.
L’impossibilità di dare sfogo ai propri pensieri paradossalmente ne crea un altro: digito ergo sum.
Ho scoperto di non esistere se non scrivo.
E’ una brutta malattia, ma si puo guarire.
Ai blogger che ne soffrono consiglio di provare a staccarsi per brevi periodi dalla tastiera e immergersi nel mondo reale. Qualche sorpresa c'è sempre.
...Anche se non sempre positiva...


giovedì 21 giugno 2012

E' ...state!

Primo giorno d'estate. Una calda che passerò in città a lavorare. Solo. Per soldi.
Chi non ha lavoro direbbe che non posso lamentarmi.
Ma questo è il mio blog e io mi lamento lo stesso. Perché lavoro per necessità e non per il piacere di fare. Perché non amo il mio lavoro, ma è solo un modo per sbarcare il lunario. Perché mi ruba tanto tempo che vorrei dedicare a mille altre attività che, ahimé, non rendono quattrini.
E a chi non lavora (ed io ci sono già passato più volte) ricordo che pagare i conti di fine mese allevia lo stress, ma non rende felici. Fare quello che ci piace rende felici. Uno stipendio non risolve tutti i propri guai. La vita non è una busta paga.

Felice estate a tutti!

giovedì 14 giugno 2012

La storia si ripete.

Altro ufficio, solita storia:
-Sei bravo, sei bello, sei buono. Quindi ora fai di più degli altri.-
Questo è il succo di una promozione appena avuta.
Il tempo ci dirà se anche il seguito sarà lo stesso del passato:
-Fai più degli altri, ma vieni pagato e riconosciuto come loro pari. Quindi sei solo un pirla.-
Lo scopriremo fra qualche mese...


Nel frattempo costruisco la piramide da solo.

...Come vorrei dedicarmi solo alle mie narrazioni... :(

sabato 9 giugno 2012

L'economia che rompe le lavatrici.

Ho riparato una lavatrice guasta. Una moderna lavatrice di marca, in doppia classe A, con appena tre anni di servizio all'attivo e utilizzata per il bucato di un single. Praticamente nuova. C'era il tasto di avvio che non avviava l'apparecchio. Sarebbe bastato chiamare un tecnico: 45 euro per l'uscita, 20 per la manodopera e 10 per sostituire il tasto incriminato ovvero un pezzetto di plastica stampata dalla forma astrusa e apparentemente inspiegabile.
Comodo essere ricchi e poter buttare via i soldi così, senza preoccuparsene.
Ma io non sono ricco e ho dovuto fare da me: ho smontato il pannello comandi, ho realizzato quale fosse l'intoppo e con l'improvvisazione di Mc Gyver l'ho modificato per renderlo riutilizzabile. Ora funziona di nuovo e funzionerà fino alla morte dell'apparecchio.
L'ora impiegata per questa operazione mi ha dato modo comprendere ancora di più l'universo delle grandi aziende, quelle dei grandi numeri, con nomi altisonanti riconosciuti a livello europeo se non mondiale: sono piene di furbi imbecilli assunti proprio in virtù della loro imbecille furbizia, ossia persone che studiano anni appositamente per attuare il loro scopo lavorativo di creare meccanismi complessi per realizzare progetti semplici e ampiamente acquisiti. Come quello di chiudere un interruttore per dare corrente ad un circuito. Tutto questo per impedire all'utente medio di mettere mano all'apparecchio costringendolo a contattare uno specialista che chiaramente elargirà i propri servigi dietro cospicua parcella.
E' un sistema assurdo e stupido che a lungo termine porta a ciò che viviamo ora: la crisi economica.
Per quanto vogliano farcelo sembrare complesso l'economia è di una semplicità elementare: io vendo un bene o un servizio e tu paghi. Guadagno = ricavo - spesa. Elementare. Troppo. Nasce così l'esigenza di complicare all'infinito il semplice e dare la possibilità di guadagnare più soldi dallo stesso bene e, estremizzando il concetto, esce fuori la moderna economia fondata sullo sfruttamento del consumatore. Ma il consumatore, anche il meno avveduto, ha un limite di portafoglio e lo sfruttamento indiscriminato porta all'impossibilità dell'acquisto ergo alla crisi. Altro concetto elementare ignorato dai soliti supercapi che tutto sanno e tanto guadagnano.
Aziende: volete uscire dalla crisi? Semplificate. A partire dalla struttura dei vertici aziendali: licenziate/declassate/abolite almeno la metà dei vostri quadri e dirigenti. Essi non servono che a complicare e lo fanno solo per mantenere i loro privilegi lesivi al bilancio.
Meno presidenti e più lavoratori: è questo che serve alle aziende.
Anche all'azienda Italia.

martedì 29 maggio 2012

Ho comprato un'utilitaria usata.

Utilitaria: il dizionario la definisce una piccola automobile economica nell'acquisto e nella gestione. Vero. E allora perché ho dovuto pagare 400 euro per far trascrivere che ora è mia e non di più di Tizio?
Quattrocento euro. Quasi ottocentomila lire per chi amasse ancora fare i conti con la storia. Per un adesivo col mio nome da appiccicare sul libretto. C'è qualcuno che sappia se in un qualunque altro Stato costi così tanto questa banale pratica burocratica?
Ridicolo.
Poi i politicanti si chiedono come mai i cittadini non hanno fiducia nel governo.
Ma almeno non chiedetelo! Ladri!

NB: se l'avessi comprata nuova la tassa di immatricolazione (con quindi il costo di due targhe di metallo ben più care di un adesivo) sarebbe costata "solo" 180 euro.
Doppiamente ridicolo.
Lo Stato mi ha frodato ancora. Perché condannare chi a sua volta riesce a frodarlo? L'evasione fiscale è legittimata in Italia dallo stesso governo. Che Paese da operetta!
Ora torno sul palco a recitare che lo spettacolo deve continuare...

giovedì 24 maggio 2012

Che due palle avere le palle!


Oggi a Milano è una giornata estiva: temperature over 30°, strade e muri che riflettono il calore come specchi e sole che ti cuoce viso, mani e qualunque parte di pelle scoperta.
In tali frangenti, quando il caldo ti opprime nei pantaloni lunghi, nella camicia accollata ben serrata dalla cravatta, con i piedi ben chiusi in lunghe calze filo di scozia e scarpe stringate, ma soprattutto quando gli ammennicoli friggono stretti nei boxer, penso sempre a quanto siano fortunate le donne: a loro è concesso essere eleganti e "da ufficio" anche con sandali che lasciano praticamente tutto il piede nudo, senza calze, con leggere gonnelline svolazzanti e camicette a manica corta magari anche aperte fin quasi all'ombelico. Per non parlare dell'intimo ridotto o anche "dimenticato", tanto loro non hanno sconvenienti problemi di movimenti indesiderati là in basso...
E' un'ingiustizia! Perché io con sandali, pantaloni corti (e senza fastidiosi stringi-palle) e una t-shirt ci posso andare solo al campeggio??
Donne, fresche donne: vi sto invidiando!!

Non sopporto il caldo... ANF!

E "Senz'anima" prosegue...

lunedì 21 maggio 2012

Un eloquente elogio elocutorio...

...per nulla esaustivo e nemmeno esauriente.
Questo è quanto ci viene propinato i giorni dopo l'avvento di una disgrazia dai soliti policanti, siano essi responsabili di, ministri del, capi di gabinetto o cessi essi stessi.
Ammiro in questa gente la capacità di saper parlare ore senza dire nulla mentre gli astanti annuiscono per mascherare la loro incapacità di controbattere ormai vinti dal tedio dell'oratore.
Qualche assassino non si è limitato ad uccidere, ma ha anche rovinato la vita a giovani persone impegnate nel crescere. E la natura, che ci ha ricordato una volta di più il nostro ruolo di ospiti su questo pianeta, mette in mostra ancora una volta l'inefficienza nel costruire degli strapagati archi-geometri.
E in più ora piove. Governo ladro...




Ho aggiunto un altro capitolo ai racconti che escono fuori dalla mia mente. Sono sempre più belli della realtà. Forse è per questo che mi piace scrivere.

mercoledì 16 maggio 2012

Sono pressato, ma rimango grasso.

Che bella!! La voglio fare anch'io!
 Tratta dal Corriere.

Troppi eventi, troppo impegnato, troppo poco tempo... C'è chi dice che avrebbe bisogno di una giornata di quarant'otto ore: a me basterebbe non dovere sprecare quelle che ho a disposizione lavorando così potrei dedicarmi alle mille idee che spaziano nella testa...
Quindi il lavoro è uno spreco di tempo! Perché i disoccupati si lamentano?
Ho aggiunto un'altra parte a "Senz'anima".

giovedì 10 maggio 2012

Confusione o quiete?

Conosco alcune persone che studiano o lavorano con un sottofondo di musica spesso anche ad un volume piuttosto alto.
A me piace la musica, praticamente ogni genere. Tuttavia pensare richiede un certo sforzo e una concentrazione che la musica mi toglie e il ritmo prenderebbe il sopravvento nella mia testa facendomi seguire la melodia ed impedendomi di creare a dovere.
Sono sbagliato io o chi lavora con la musica nelle orecchie produce solo schifezze?
Voglio la quiete e in questi giorni c'è solo un gran casino attorno a me!!!

Ho aggiunto il quarto capitolo.

sabato 5 maggio 2012

Fallimento!

Io scrivo. Ho fantasia quindi elucubro, immagino e provo ad esprimerla attraverso le parole. La mia fantasia però evoca anche immagini che non riesco sempre a rendere visibili agli altri: so scrivere, non disegnare.
E quando una mia immagine, una bella immagine, che non sono ancora riuscito a trasferire su carta come vorrei, viene immaginata e disegnata praticamente uguale da qualcun'altro che invece sa disegnare io mi sento addosso il peso del fallimento, il furto dell'idea, lo scippo della mia fantasia. E soffro e mi arrabbio. E il poveretto che è riuscito là dove io non sono ancora arrivato subisce le ire dei miei pensieri.
Come si fa a denunciare qualcuno per il furto di un'idea che non ho ancora espresso e che quindi può esserne a ragione considerato il primo ideatore?
E' una sensazione di impotenza e fallimento orribile!
Aaaaaaaaargh!
Sono oppresso dalla mia incapacità di esprimermi con le immagini!


Ho pubblicato il terzo capitolo.

venerdì 4 maggio 2012

Finalmente il sole!

Dopo tanti giorni di maltempo a Milano è tornato il sole! E' incredibile come mi possa condizionare il clima: lavoro al chiuso, non sono mica uno quegli ammirevoli operai che si fanno il mazzo in autostrada, ma nonostante questo il cielo grigio mi influenza a tal punto da non riuscire ad esprimermi al meglio e spegne la voglia di fare in me. Meteoropatia la chiamano. E' un problema che dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dai soliti tuttologi medici, perché di fatto diminuisce la produttività di molti lavoratori. Ergo è un danno economico.
Insomma la pioggia serve! Ma una giornata ogni tanto, non di più! Del resto basta guardare gli inglesi: sono talmente rimbambiti dalla pioggia che guidano persino al contrario!!
:)
Ho pubblicato il secondo capitolo di "Senz'anima".
Il cielo sopra Milano: a volte capita anche qui.

domenica 29 aprile 2012

Orgasmo digitale!

Calma! Non è un post pornografico. Non mi riferisco alle mie capacità di titillare il mouse né ad una eventuale manipolazione di fronte a qualche sito vietato ai minori. Qui l'esclamazione del titolo sta ad indicare una immensa soddisfazione raggiunta grazie alle riuscite modifiche apportate a questo blog e alla pubblicazione del primo capitolo del racconto a cui stavo lavorando.
Chi mi legge da un po' conosce le mie difficoltà nel gestire le astrusità tecnologiche e quindi realizzare ciò che ho appena finito di fare mi rende molto orgoglioso (qualcuno mi ha già detto che dovrei sentirmi "orgoglione" visto che trova non sia nulla di così eclatante...)!
Sono riuscito ad aggiornare le pagine dei racconti togliendo la divisione in capitoli che bloccava la creazione delle nuove, ho pubblicato l'inizio di un nuovo racconto che potete leggere cliccando sul link "Senz'anima" oppure cliccando QUI e infine ho creato una pagina dalla quale chiunque possa scaricare gratis in formato pdf i miei racconti già pubblicati in questo blog!
Capisco che per chi sia nato dopo la caduta del muro di Berlino queste possano sembrare banalità, ma data l'inutile complicanza proposta dai tanti programmatori che creano gli applicativi necessari a queste gestioni, chi come me ha studiato sul sussidiario e non davanti ad uno schermo esce tronfio da una simile opera e si bea del proprio ego.
Download

Ok, non ho salvato il mondo. Ma almeno ora avrete qualcosa di carino da leggere a costo zero sul vostro tablet. ;)

mercoledì 25 aprile 2012

Oggi si festeggia la liberazione.

Cos'è la libertà?
La festività richiama ad un preciso avvenimento storico, ma il concetto di libertà è lontano dall'essere chiaro e assoluto.
Si dice che la libertà sia la possibilità di fare ciò che si vuole. Ma ogni individuo vuole qualcosa di diverso dal prossimo.
Un maniaco si può sentire libero quando mostra il pipino ad una ragazza per strada, ma così facendo limita la libertà di questa ragazza di poter camminare sola e senza pericoli. Una ragazza innamorata si sente libera nel momento in cui riesce a sposarsi con il proprio amato magari dopo una lunga battaglia intrapresa con i genitori che ostacolavano questa unione e contemporaneamente perdendo così la libertà di poter amare altri. Alcune persone si sentono libere quando sono bloccate in auto nel traffico, perché non sono costrette ad seguire i percorsi e gli orari dei mezzi pubblici. Qualche fuso di testa si sente libero quando danneggia e vandalizza beni di altri e gli altri si sentono liberi quando sparano in fronte ai fusi di testa. Una giovane coppia si sente libera quando ha ottenuto un mutuo trentennale per l'acquisto di una casa divenendo così prigioniera della banca per lunghissimo tempo.
Insomma la libertà è soggettiva e opinabile. E' auspicabile e necessaria per la propria soddisfazione, ma ha sempre un importante limite che è bene non oltrepassare: la mia personale idea di libertà non deve ledere quella altrui.
Prima di fare qualcosa che ci liberi valutiamo sempre le conseguenze che questo avrà sugli altri. E' un modo per convivere pacificamente. La guerra, piccola o grande, è dietro ad ogni azione che compiamo.
Qual'è la mia voglia di libertà più grande? Vorrei poter amare una persona e esserne ricambiato in pari misura così da divenire noi stessi prigionieri dell'altro.

La follia si contrappone alla logica in ognuno di questi pensieri.

sabato 21 aprile 2012

UCAF: Ufficio complicazioni affari facili.

Funziona!!
Grazie a Fabrizio Castelli ho scoperto che il blocco del mio blog era dovuto semplicemente all'eccesso di pagine. Ovvero blogspot prevede un numero praticamente illimitato di post, ma solo venti pagine. Quindi l'errore codice BX-... il cui numero variava sempre ad ogni tentativo e per il quale ho atteso tanti inutili giorni una risposta oltre ad avere scaricato un nuovo browser come suggeritomi da un presunto saggio -Gio- (ma lo sa Gio che non è saggio?) indicava semplicemente questo. Ora che ne ho conoscenza sto provvedendo a modificare il blog di conseguenza.
La vicenda tuttavia fa nascere una domandona profonda, mistica e filosofica di quelle tipo "l'universo ha una fine? Dio esiste? Belen aveva le mutande?" ovvero: perché anziché mettere "errore BX-..." non esce fuori un semplice "Avviso: numero massimo di pagine raggiunto"?
E' come se il vostro portatile all'accensione vi dicesse: "Impossibile eseguire l'operazione richiesta, dettagli errore: 4387u2hv347c2cunf" e si spegnesse. Vi scervellate, vi incavolate, fate ricerche in rete da un altro pc, rompete balle, balline e mongolfiere persino al vicino di casa che odiate e al quale offrite un costoso spumante per fare il simpatico nella speranza che lui sappia, consultate l'assistenza all'oneroso 199 rimanendo con l'orecchio fuso al telefono ascoltando il tema di "love story" per tredici ore consecutive poiché nessuna voce umana risponde e poi all'improvviso un passante, fermatosi davanti a voi mentre siete con la testa tra le mani in preda alla disperazione da kamikaze accasciato su una panchina al parco in attesa di roba buona dallo spacciatore di turno per porre fine alla vostra miseria, vi dice: "Oh, il tuo pc ha batteria scarica."
E ST'AGGEGGIO NON AVREBBE POTUTO DIRE SEMPLICEMENTE "LOW BATT"?!

UCAF: ce n'è almeno uno in ogni azienda del mondo e serve a dare impiego a persone altrimenti inutili a livello lavorativo a danno di chi necessita un servizio.
Non voglio polemizzare oltre, chi fosse interessato a polemiche può leggersi i miei post Procedure o Il paradosso del disoccupato e anche qualche altro più vecchio.
Semplicando (che è la cosa migliore!) la vicenda mi ha fatto riflettere un pochino su qualcosa di assolutamente materiale e tangibile che esula completamente dagli orizzonti fantastici che si prefigge il blog di uno scrittore. Esso è nato per esporre i miei racconti, ma io mi ricordo di essere anche una persona con delle conoscenze pratiche e metterle a disposizione di chi legge potrebbe essere utile nei piccoli, ma irritanti intoppi della vita quotidiana.
Sono esperto in: motori e automobili in genere, carte di credito, elettricità di base e connessioni telefoniche, elettrodomestici, il campeggio, i servizi di Sky, di Fineco, Paypal, le ricaricaribili di 3 e anche di altro che ora non mi viene in mente.   

Quindi qualora qualcuno avesse quesiti in una qualsiasi di queste questioni, quantifichi qui quel quid necessario per far quagliare il quadro. Mi sento quantomeno qualificato (non quanto Quark...) e qualche volta è una quisquilia.

Le mie esperienze passate (leggi sfighe e frustrazioni) potrebbero essere utili a qualcuno visto che anch'io a mia volta ho tratto beneficio dalle disavventure altrui. Per cui ora sono uno scrittore pratico. Quindi dovrò scrivere un manuale: quello del buonsenso.

mercoledì 4 aprile 2012

Procedure.


Ieri ho visto un film di fantascienza intitolato Source Code. Mi piace la fantascienza anche se in effetti la guardo molto per criticarla: trovo sempre delle scelte illogiche nella narrazione che fanno sorridere (per non dire che sono delle ca... volate esagerate). Errori che denotano una ricerca poco attenta e fumettistica destinata per lo più a fare spettacolo senza dare una possibile reale continuità intelligente alla trama. Io che sono un fan della saga di Star Wars e Ritorno al futuro sono il primo a criticare le loro tante buffonate che vengono spacciate per geniali trovate di sceneggiatura. A puro titolo di esempio in Guerre Stellari è assolutamente ridicolo che Obi Wan disattivi il radiofaro traente abbassando un paio di leve e nessuno sulla Morte Nera se ne accorga. Non c'è un led in plancia con la scritta "On/off"? O nella seconda parte di Ritorno al futuro quando Biff ruba la DeLorean e va nel 1955 per poi ritornare nel 2015 come nulla fosse: una volta contattato sè stesso il futuro viene cambiato in quello alternativo e ne consegue che istantaneamente tutto avrebbe dovuto trasformarsi attorno a Doc e Marty. Tanto che qualche scena dopo lo
stesso Doc conferma ciò che dico lasciando Einstein e Jennifer nel 1985 alternativo mentre tornano al 1955.
Insomma mi piace la fantascienza per smontarla. Come uno scettico del Cicap che distrugge le teorie magiche dei ciarlatani.
Ritornando al film Source Code devo dire che non mi è piaciuto. L'idea in sè non è male e anche parzialmente originale, tuttavia il fatto che il codice alla fine crei una realtà alternativa è una sciocchezza esagerata e poi trovo sempre fastidioso quell'abuso di moda splatter tuttora diffuso: il protagonista è un soldato morto al novanta percento? Ok, tragico, ma ci può stare. Ma a cosa serve far vedere che di lui è rimasto un mezzo busto sanguinolento steso in una specie di bara di vetro? Un bambino che dovesse visionare tale scena come potrebbe poi dormire la notte?
Una cosa che detesto degli effetti speciali è proprio questo riportare "fedelmente" la morte sullo schermo, come se mostrare la cosa che temiamo di più ci aiutasse a esorcizzarla. Ma a me fa solo un grande schifo.
Tornando alla trama la cosa più fantascientifica che vi ho trovato è l'ufficiale donna con cui comunica il soldato: ella si lascia intenerire da lui e a fine missione interrompe questo mega programma salvavite lasciandolo morire e disubbidendo di fatto ad una procedura militare, l'ordine del suo superiore. Come se un militare ascoltasse il suo cuore e non l'ufficiale. Non lo fanno i capiufficio... figuriamoci un militare!
Procedura. Che parolona. Ho girato tanti uffici e diversi impieghi e in tutti ho sempre trovato dozzine di procedure da imparare, affrontare e magari anche sconfiggere. Sì, perché se da un lato le procedure sono essenziali nella nostra vita e servono ad organizzare in maniera composta una società corretta ed educata consentendoci di vivere insieme e di non fracassarci il cranio a vicenda a colpi di cric, dall'altro le procedure
troppo complesse o inutili impediscono di evolverci e migliorare e soprattutto di comunicare tra noi. Che poi questo comunicare è la base per svolgere le due azioni precedenti.
Non si passa col rosso: è una procedura.
La pasta si butta quando l'acqua bolle: è un'altra procedura.
Semplice, intelligente e da imparare.
Per avere un giorno di ferie ricorda di verificare nella colonna di destra se il tuo responsabile abbia fornito la sua disponibilità o sia in stato sostitutivo e, in tal caso, inoltra la richiesta al vice. Ricorda che occorre comunicarlo almeno con sette giorni d'anticipo, anticipando la richiesta via emal mettendo in copia l'ufficio HR. Naturalmente inserisci l'identificativo del tuo badge e non scordare di verificare l'eventuale approvazione
che deve recare il bollino verde nella casella apposita all'interno della intranet aziendale. Qualora non compaia entro una data utile per il successivo reinoltro puoi sollecitarne la gestione avvisando via email il responsabile dell'ufficio del personale, le cui comunicazioni devono sempre essere inviate non alla posta personale, ma alla email del gestionale, usando un tono garbato ed evitando di tralasciare maiuscole o aggiungere faccine e poi al fine di evitare il respinto catatonico del cannone anionico reminescente la fotosintesi dell'eminente parascenico autofarfante che inibette l'aurico epistotelico ingefalico ausurdante incomparabilmente esecra l'opido deutentico inossifavrionico...
Questa non è una procedura: è una cazzata.

domenica 25 marzo 2012

Errore BX.

E' una settimana che non riesco a creare nuove pagine al blog.
Ero a buon punto con la creazione dei pdf da scaricare e stavo riordinando per renderlo più godibile e completo e tutt'a un tratto è andato alle cozze. Il mio blog. Quello di un dannato esteta che le cozze non le digerisce proprio. 
Appena inizio a scrivere esce un indisponentissimo pop up arancione-beige tendente al diarroico spinto recante una laconica frase che invita ad attendere tempi migliori. E' irritante. Ricorda Monti. E come lui ti lascia una speranza: "comunica al nostro servizio di assistenza l'errore BX-123456789abcdefg che aiuterà a meglio comprendere cosa caspita è successo così potremo metterci una pezza. Fra un po'. Forse. E se ci
riuscissimo."

Ora è vero che qua è tutto a ufo, ma essere in ballo con un errore bloccante da una settimana ti fa venir voglia di migrare in altri lidi, magari dove chiedono un obolo, ma dove anche offrono una rapida risoluzione in caso di bug.
Insomma il blog è una parte di me, è qualcosa di mio, è insito nella mia vita. E nessuno di noi blogger vorrebbe lasciare da parte un pezzetto di sè perchè difettoso.
I nostri difetti sono il prezzo da far pagare a fronte dei nostri pregi. Volerli correggere è come abbassare il prezzo per invogliare il pubblico darci valore ed essere più ambiti della concorrenza.

Chissà cosa ne pensa la Citroen in merito: la BX era brutta, non si poteva usare con la pioggia a causa del monospazzola e invecchiando non si alzava più. Come un vecchietto sfinito! Ma dire che questo modello sia proprio stato un errore... Ce ne son stati di peggio!!


domenica 18 marzo 2012

22 angeli.

Alle famiglie, alle mamme e ai papà.
Ai sorrisi e ai sogni felici di chi ora non li avrà più.
Agli abbracci che non saranno.
Ventidue angeli volati in un batter ali
che mai più gioia daranno.
Non mantenuta è la promessa
di un radioso domani
perchè tale è la vita. 
Ventidue è solo un numero,
ma i numeri non sono abbastanza
per contare il pianto.
Ascoltare il dolore
fa male alle orecchie.
Tanto è il rimorso
di quello che avrebbe potuto essere
e che invece non è stato.
La sofferenza di chi è rimasto ricorda l'evento.
Piangiamo gli innocenti ed in silenzio volgiamo loro il più delicato pensiero. 

Non toccate i bambini.

mercoledì 14 marzo 2012

Il paradosso del disoccupato e i venditori di aria fritta.





Ieri ho conosciuto una nuova realtà "lavorativa": le società di "outplacement".
Davanti ad un biglietto da visita con titoloni impronuciabili in inglese spesso accade che ad un nome particolarmente altisonante corrisponda un'attività "normale": un "business agent" è un venditore, un "security assistant" è il guardiano all'ingresso.
E' sminuente "lavorare" in italiano?
Tornando alle suddette società il loro ruolo, cito testualmente, "NON è quello di trovarLe un lavoro", ma aiutare a capire come comportarsi ad un colloquio, come stendere un bel curriculum, come presentarsi e cercare di scoprire cosa gradirebbe l'interlocutore, cosicchè ci si possa offrire nel migliore dei modi e spuntarla sopra agli altri pretendenti all'agognato posto di lavoro.
In sostanza degli esperti nel leccare il culo che ti insegnano ad usare la lingua prima ancora di essere assunto.
Il nome altisonante qui non dà origine ad un ruolo normale, ma ad uno vergognoso.
Questa sconcertante realtà ha avviato il pensierino che segue.
Nella mia esperienza lavorativa ho sostenuto decine di colloqui in aziende dai profili diversissimi. Dalla multinazionale col nome celebre, alla piccola realtà con pochi dipendenti. A volte mi hanno assunto, a volte no.
Cercando lavoro presso una società interinale, con la quale avevo già avuto rapporti in passato tutti ben fruttuosi, mi sono trovato di fronte ad una nuova "esperta selezionatrice" (così ella affermava di sè) mai conosciuta prima. Questa persona, vantandosi delle sue capacità, mi ha messo alla porta in meno di dieci minuti propinando teorie sulla mia presunta incapacità di "vendere me stesso" e fornendomi contestualmente dei gratuiti e preziosi consigli su come migliorare il mio atteggiamento propositivo per accedere in futuro a nuove occasioni d'impiego.
Sono andato in un'altra società interinale dove offrivano la medesima ricerca e sono stato assunto.
Grazie a questi "esperti selezionatori" che adducono a sè stessi il ruolo di giudice supremo con potere esecutivo, giudiziario e pure legislativo chi proprio non è capace di lavorare si è inventato il ruolo di "insegnante di leccaggio" e si fa pagare per consigliarti come farlo al meglio dando alla luce le società di outplacement.
Praticamente la ricerca del lavoro di uno ha dato impiego ad altri due: il selezionatore e l'esperto che ti aiuta a capire come fare colpo sul selezionatore.
Ne consegue che il disoccupato ricercando un impiego è di fatto il datore di lavoro di due nullafacenti. E, come tale, invito il governo a tassarlo come merita.

giovedì 8 marzo 2012

8 marzo, festa della donna.

E così anche quest'anno è giunto il famigerato 8 marzo. Avrebbe potuto un uomo come me, che ha sempre un gentil pensiero rivolto alle donne, non parlarne? Si, certo che avrebbe potuto. Ma non avevo in mente null'altro oggi (sono parecchio stanco in effetti, ma da domani dovrei finalmente avere più tempo da dedicare ai miei racconti).
Ordunque che dire se non... Ma che boiata è!?
Che cosa vuol dire "la festa della donna"? Sei donna e quindi oggi festeggi il fatto di esserlo? E perchè non c'è una "festa dell'uomo"? Perchè l'uomo può festeggiare tutti gli altri giorni dell'anno? Non mi sembra equo. E poi che festa è se si continua ad andare al lavoro, le scuole sono aperte e non è segnato in rosso sul calendario? Infine: l'origine risale ad un terribile evento in cui persero la vita non so quante donne lavoratrici sfruttate. Altro che festa! Facciamo un giorno di lutto!
Insomma, care donne, non sperperate denaro in improbabili ritrovi per una sera infrasettimanale che poi domattina sarete rimbambite e con ancora un intero giorno davanti per faticare, se non due. Dedicatevi invece a voi stesse e alle vostre amicizie. E fatelo in ogni giorno dell'anno. Perchè è bello essere donna ogni giorno e non solo uno all'anno.

PS Se qualcuno vi chiedesse "ma tu non hai mimose?" rispondete "io non sono praticante" ;)


domenica 4 marzo 2012

Ho avuto una settimana orribile.

Lavoro, lavoro e lavoro. 'Sta settimana mi ha prosciugato ogni attimo e ho corso per arrivare ovunque. Non ho continuato il racconto in cui mi sto cimentando ora e che spero di riuscire a finire presto. Penso: "che settimana pesante".
Poi leggo sul Corriere: "Aggredito da un branco di cani randagi, muore dilaniato un uomo di 74 anni."
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_2/cani-randagi-pensionato-aggredito-2003524182323.shtml
Lui ha avuto una settimana peggiore. E non è ironia. A Milano, non in mezzo alle sperdute lande della Selvaggionia Inferiore.
Io a Milano mi aspetto di essere investito da un veicolo, rapinato da un sfigato (sfigato perchè non ho mai che pochi spicci in contanti), di finire in un tombino lasciato inavvertitamente aperto da un operaio distratto o di ricevere in testa un ricordo di piccione o un vaso da un balcone. Ma morire azzanato da cani...
A me piacciono i gatti, lo ammetto. Ma non odio i cani come il protagonista del mio racconto omonimo, anche se parecchie "sue" riflessioni meritano un po' di attenzione da parte di chi un cane lo possiede.
Tuttavia un pensiero s'impone: si discute tanto di TAV, Monti e mille altri "problemoni" gravi e che coinvolgono tante persone. Giusto. Ma quanti abitanti hanno Milano e provincia? Ognuno di questi abitanti è a rischio di sbranamento da parte di cani randagi. Dobbiamo aspettare che succeda la stessa cosa a qualche bambino, visto che una vittima anziana e sola fa alzare a tutti le spallucce dicendo "vabbè, poverino, però la sua vita l'aveva fatta." Ma che assurdità sono queste, oggi, a Milano?!
Quasi quasi mi trasferisco in Afghanistan: di pericoli ne correrei ben di più, ma almeno avrei un'arma per difendermi.

venerdì 24 febbraio 2012

Ho migliorato il blog!

Non facile per un semplice navigatore che non ha mai "programmato". Sono quasi soddisfatto.

Per prima cosa ho aderito alla simpatica iniziativa di doveconviene.it che consiste nel piantare un albero a compensazione delle emissioni di CO2 causate da chi visita questo blog. Tutti i dettagli dell'iniziativa sono su (link rimosso) e poichè questo produrrà ossigeno sufficiente per 15000 (!) visite mensili non fatevi fermare da timori ecologici e promuovetemi presso amici e conoscenti.
Naturalmente, se l'iniziativa fosse di vostro gradimento potreste aderire anche per il vostro blog.



Il sito è a favore della riduzione del consumo di carta ed è in pratica un volantino elettronico, con persino un'APP dedicata (forse avrei dovuto segnalarla nello scorso post!), che segnala offerte e aperture festive di centri commerciali in relazione alla propria zona di residenza. Dargli un'occhiata potrebbe fruttare un buon affare.

Poi ho aggiunto il link per Twitter e reso più "gradevole" quello per Facebook, ma devo ancora affinare entrambi.

Infine ho provato uno sfondo più elaborato graficamente che non mi convince ancora del tutto, ma credo sia questione di abitudine.

Tra le migliorie future ora in elaborazione aggiungerò alla fine di ogni capitolo dei racconti un link che agevola il passaggio al capitolo successivo e offrirò la possibilità di scaricare in pdf i miei scritti, facendoli diventare a tutti gli effetti degli e-book. Ma questo è un pochino più complesso per le mie capacità digitali e richiede maggior tempo.

Qualcuno esclamerà "e che ci vuole!". A queste persone, sicuramente capaci di scrivere un sms di centosessanta caratteri in meno di venti secondi e capaci di comprendere appieno come funziona Facebook, dico solo che ognuno ha delle abilità sviluppatesi grazie al quotidiano e, quando se ne conquista una nuova in completa autonomia, l'autostima cresce e la soddisfazione è tanta.
Inoltre se le vostre abilità fossero solo sms e Facebook chissà che impegno quotidiano pressante avete...

E poi io so fare retromarcia con un'utilitaria senza sensori!!



Direttamente dai responsabili dell'iniziativa:
Grazie ad un'iniziativa ambientalista promossa da DoveConviene.it posso finalmente annunciare che il mio blog è da oggi ad impatto zero!
L'iniziativa in questione si chiama "il mio blog è CO2 neutral" ed il suo funzionamento è molto semplice: il blogger dichiara la sua disponibilità ad abbattere l'impronta ecologica del proprio sito e DoveConviene.it, in collaborazione con iplantatree.org, provvederà a piantare un albero in zone soggette a processi di riforestazione.
L'effetto benefico di questa iniziativa è garantito. Ogni anno infatti un blog o un sito internet producono in media 3,6 kg di anidride carbonica, un albero invece è in grado di assorbirne ben 5 kg annui.
La partecipazione da parte dei blogger è totalmente gratuita ed il modo di aderire è semplice ed intuitivo.

DoveConviene è da sempre molto attento all'utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo. Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati come ( piazza italia, conbipel, darty, obi, solo per citarne alcune) vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphones iPhone e Android, attraverso una comoda applicazione. Ecco alcuni esempi di volantini digitalizzati:

Mediaworld volantino -> (link rimosso)

Ikea volantino -> (link rimosso)

Euronics volantino -> (link rimosso)

DoveConviene vuole scoraggiare l'abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l'utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.

Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare (link rimosso)

martedì 21 febbraio 2012

Un mondo di APP.

Ieri un amico mi ha chiesto se sapessi come funziona la tale APP del suo smartphone, perchè lui si era dimenticato un APPuntamento a causa di una mancata impostazione.
Ora io non sono assolutamente l'anti-tecnologico che sputacchia sentenze campate per aria su qualunque oggetto che eviti di funzionare con una carica a molla, tuttavia ho un piglio piuttosto critico quando esce una supernovità che crea code nei cosiddetti techno-stores e generalmente la valuto con un po' di attenzione e soprattutto penso se davvero possa semplificare o rendere più divertente la mia vita. Ad oggi ne ho comprate ben poche.
Ma, indipendentemente dal mio pensiero in merito, consiglio a tutti di valutare meglio il tempo e a volte i soldi che vengono spesi dietro questo tsunami di clamorose novità. Le APP sono invenzioni geniali. Soprattutto per gli ideatori e le aziende a loro collegate.
Negli anni ottanta, quando frequentavo le discoteche la domenica pomeriggio, per farmi bello con una fanciulla cercavo di capire quale fosse la canzone del momento che le piacesse di più. Una volta individuatala andavo dal DJ ed elemosinavo il titolo e il cantante. Il più delle volte non si capiva un tubo tra la musica altissima e i titoli in inglese (io sfigato facevo francese..). Comunque una volta trovato il bandolo della matassa occorreva mandare la cugina carina con una cassetta (per chi non sapesse cosa fosse: http://it.wikipedia.org/wiki/Cassetta ) dal DJ e lei gli chiedeva di rimettere quel disco (tanto era sempre un riempipista) e registrarglielo. Infine mi avventavo sulla preda dicendole che avevo notato che le piacesse la tal canzone ed io, che casualmente ero pappa e ciccia col DJ (!), ne avevo una copia sulla cassetta.
A fine giornata il DJ si era fatto mia cugina, io avevo rimediato un numero di telefono fasullo o dove rispondeva un omaccione dall'accento siculo e la bella era scappata con la mia cassetta.
Con questo trascorso si può ben immaginare quanto possa apprezzare internet, youtube, gli MP3, le net-radio che trasmettono i titoli della traccia audio in onda, i cellulari (verificabili subito, senza mediatori e che ricevono anche i messaggini, per dire quello che a voce non riesci!!) e tante, tante altre cose che la tecnologia ci offre.
Questo però non vuole dire che qualunque cosa esca dalla mente di un geniale informatico debba sempre essermi indispensabile.
Chiunque può produrre una genialata come anche una sciocchezza. Io ne sono l'esempio lampante: un geniale scrittore (è gradita l'assenza di commenti in merito, grazie) che in caso di necessità si abbasserebbe a scrivere su giornaletti di gossip.
Ordunque, tornando al mio amico, visto che hai un solo APPuntamento a settimana a che cosa ti serve un'APP APPositamente creata per la gestione dell'agenda?





Poi abbiamo APPstairs, che consente di trovare l'ascensore più vicina a chi lavora in grandi palazzi; APPload, che permette di caricare file in rete con un solo clic anziche due; APPologize che offre giornalmente una scelta di scuse da fornire al partner per il proprio ritardo all'APPuntamento nel luogo segnalato da APPartiamoci, che scova angoli bui e tranquilli nelle città caotiche.
E poi APPostrofo che aiuta a correggere i tuoi testi per evitare di mandare una presentazione al capo con scritto "un'amico mi ha dato un pò di idee".
APPartitico, che offre notizie indipendenti gratuite, ma sempre con la presenza della pubblicità dei canali mediaset.
APPostamento, che ricerca il McDrive più vicino per chi aspetta ore in macchina.
APPartenenza che mostra la foto del proprietario che piange quando ti rubano lo smartphone, così magari il ladro s'intenerisce e te lo riporta.
APPlomb che enuncia parolacce al tuo posto in situazioni sgradevoli consentendoti di rimanere educato.
APPrescindere che consiglia quali abiti sbagliati indossare in ogni occasione per mantenere sempre la propria impronta di unicità.
APPariscente, emette una luce fucsia intensa quando suona il cell, utile in posti rumorosi.
APPresso, per scoprire cosa fa stasera mezza città e farlo anche tu così da rimanere in coda tre ore.
APPartamento, ideata da Ikea mostra sullo schermo una scala graduata in centimetri per prendere le misure, ma attenzione a non scaricarla dal APP store inglese: lì la scala è in pollici.
APParecchio, offre sempre la soluzione giusta per una tavola di classe.
APPrensione, segnala dove si trova il cell del proprio figlio.
APPagante, fa emettere un espressione di sollievo al cellulare quando viene ricaricato.
APPeal, quella che mi serviva in discoteca anni fa.
APPiccicosa, non so che sia, ma l'ha ideata Mucciaccia.
APPside-down, fa pagare chi riceve la telefonata.
...
Come direbbe un mio parente di giù "APPosto stiamo".

APPlausi, grazie.

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino.

A tutti i motociclisti che han fatto loro questo giorno pensando di celebrare un grande campione ricordo che questo è il giorno degli innamorati.
Una ricorrenza melensa e stucchevole inventata da commercianti e ristoratori per incassare un po' di soldi in più sfruttando la voglia di coccole delle donne. Difficilmente troverete una festa comandata più ridicola e infantile, dove maschioni grandi e grossi, simboli indiscussi di una virilità strabordante, si atteggiano a mammolette per far gioire la propria amata recitando il ruolo del duro dal cuore d'oro che sa anche mostrare i propri sentimenti.
Lettere, sms e regalini da adolescenti affollano i quattro neuroni ancora funzionanti di questi latin lover da soap opera fin dal primo giorno di questo mese nel disperato tentativo di attrarre l'attenzione di lei con qualche malpensata originalità.
Le donne non sono da meno e agognano una quieta serata dove tutto possa essere perfetto per ricreare una magica amosfera e aprirsi al proprio uomo guardandolo sognanti.
Inconsapevolmente vittime delle loro stesse aspettative questi tragicomici atteggiamenti si risolvono, il più delle volte, in una farsa teatrale atta solo a divertire gli astanti single che si beano della loro neutralità all'evento.

E pertanto io dico a tutti gli innamorati: QUANTO VI INVIDIOOOOO!! 


sabato 11 febbraio 2012

Cat-icons o caticons.

Ad ogni autore qualche volta salta in testa un'idea più assurda delle altre. Questa volta tocca a me.
Tra le mille emoticons che esistono in rete non c'è nulla di felino.
Volevo qualcosa di semplice per trasmettere un pensiero "da gatto".
Quello che mi è uscito lo vedete qua sotto, le ho chiamate CATICONS.

 >°.°<  >'-'<  >'_'<  >°_°<  >'.'<  >ô_ô<  >^_^<  >(ó_ò)<

 >(ò_ó)<  >(^_^)<  =(o_o)=  >(o_o)<  =(^_^)=  >('.')<  ='_'=

Sono ancora indeciso sulle parentesi e sui baffi se dritti o storti.

Miao a tutti!  =(^_^)=

lunedì 6 febbraio 2012

O Señor que dolor!

In questo momento sto soffrendo fisicamente.
Secondo il medico tra meno di una settimana sarò nuovamente sano.
...Sano! Intendeva dire fisicamente. La psiche esula dai suoi titoli.
Lo spero.
Nel frattempo capisco ancora di più quanto possa essere difficile, anche per chi fosse single per scelta, non avere un altro essere umano a cui affidarsi in tali frangenti. Un semplice aiuto per ottenere un bicchiere d'acqua senza doversi alzare dal letto oppure ricevere l'attenzione di un piatto caldo ai pasti senza doverselo preparare da soli. Riscaldare la borsa dell'acqua calda o ricordarsi di prendere la medicina. Semplici gesti che richiedono solo l'impegno di un po' tempo, ma che saranno immensamente graditi.
Ci sono tanti tipi di sofferenze. Più o meno intense, più o meno giustificate. Ma sono tutte brutte.
Aiutiamo con disinteresse chi soffre. Ne ricaveremo solo un sorriso, ma sarà sincero.

Oggi ho pubblicato l'ultima parte di "Odio i cani".
Buona giornata a tutti.

giovedì 2 febbraio 2012

Neve su Milano.

La neve ha sempre il suo fascino. Rompe le scatole in mille occasioni quotidiane, certo, ma se vi fermaste un minuto a guardarla cadere rimarreste rapiti dalla quiete che trasmette.
E' fredda, limita la vista e come ho già detto crea parecchi disagi. Eppure c'è qualcosa di magico in lei. Perchè ci fa raccogliere i nostri pensieri e ci ricorda che non è sempre necessario correre. E perdere un minuto o due a fissarla mentre nasconde garbatamente i difetti del nostro mondo ricoprendoli con un candido manto non è sbagliato.


Uno dei tanti sogni che ho è quello di osservarla cadere da dietro una vetrata di uno chalet montano, mentre sono al sicuro grazie al calore di un caminetto. Abbracciando la persona amata.
Il tempo non ci basta mai. Dobbiamo razionalizzarlo per sfruttarlo al meglio. E meglio di quanto ho appena descritto c'è poco. Usiamo un po' di tempo per godere di noi stessi e di chi ci ama. Non produrra PIL, non evolverà la società e non lascerà un segno nella storia. Ma ci farà assaporare la vita.

Ho pubblicato la seconda parte di "Odio i cani." Buon divertimento.

sabato 28 gennaio 2012

Il governo ci semplifica la vita.

Tra fantasie, proposte e geniali intuizioni di chi oggi ci governa esce fuori che sia sicuramente necessario apportare semplificazioni burocratiche che agevolino la vita ai cittadini.
Bene.
Ora, mi chiedo, sono almeno dieci anni che io (e sicuramente anche qualcun'altro) dico certe amenità.
Pertanto sono un super genio per avere anticipato gli esimi plurilaureati e tecnici che hanno formulato cotanto pensiero oppure sono loro ad avere scoperto l'acqua calda? E' giusto che occupino tali cariche? Se la risoluzione di molti problemi sta nella tanto da me amata semplificazione, ma perchè i mega governi antecedenti questo non l'hanno mai applicata?
Dei bambini che giocano ad arraffare la marmellata per poi nascondere il barattolo vuoto e farsi trovare con le mani imbrattate. Questo sono stati (e forse sono ancora) i nostri amati governi.
Detesto la politica. Uno schifoso modo di far apparire complicato ciò che non è, cercando di far contenti tutti con promesse spergiure.

Ho pubblicato l'inizio di un nuovo racconto. Un po' di svago serve.
Buona notte

giovedì 26 gennaio 2012

Terremoto, manifestazioni, mala sanità e altro.

Oggi ci sarebbe molto da commentare. Tg e carta stampata non lesinano disgrazie da propinarci.
Ma oggi sono più umano del solito e visto che il blog è mio decido di portare l'attenzione verso una semplice osservazione che andrebbe correttamente valutata da chi può far qualcosa: perchè le penne, le biro, e anche le matite le fate tonde o comunque che rotolano facilmente?? Ma perchè cavolo non le fate quadrate o con una sporgenza tipo il ferretto per infilarle nel taschino!
Immaginatevi la classica Bic o la Replay: stai scrivendo, l'appoggi sul tavolo senza il tappo e questa subito che rotola lontano, cade dal tavolo e magari ti finisce sui pantaloni e te li macchia! Ma, dico io, che ci vuole a fare una biro che non rotola!! Quasi tutti i tavoli sono un po' storti. In più mentre uno lavora o è al telefono non ha mica il tempo di infilare il tappo ogni volta! E poi con la penna ci giocherelli anche, è normale che ti possa cadere. Quindi fammela che non rotola così quand'è caduta sopra o sotto la scrivania non devo rincorrerla!!!
Cari costruttori di penne vi ho dato l'idea del secolo per fare milioni. Sfruttatela! Così almeno finirò di rincorrerle.
PS: le prossime biro le comprerò tutte a pulsante con ferretto fisso anche se costano di più. Almeno non scappano!

Ho terminato il racconto di Emily. Mi mancherà. Era una donna particolare.

sabato 21 gennaio 2012

Inizia un weekend.

Dopo una settimana di lavoro l'arrivo del weekend, dove potersi dedicare un po' a se stessi e a chi ci fosse vicino, pare il raggiungimento della meta più ambita. Il coronamento di un sogno. E invece è solo una pausa di tempo tra una fatica e l'altra. Indispensabile e godibilissima, ma una semplice pausa. Dove vogliamo arrivare col nostro lavoro? Davvero ci serve così tanto? I soldi che ci porta acquistano veramente la nostra felicità? Oppure avremmo solo bisogno di più tempo per noi?
Tempo. E' proprio ciò che gestiamo peggio e che ci serve di più.
Una macchina del tempo ci farebbe comodo anche solo per rifare meglio la settimana appena passata.
Ridurre il tempo di lavoro al minimo indispensabile per dedicarci maggiormente a ciò che amiamo veramente fare. Questo sarebbe un obiettivo importante da raggiungere.
Chissà se Emily potesse aiutarci col suo strumento?
Capitolo VI pubblicato.
Buon riposo.
E, a chi lavorasse, buon lavoro.

lunedì 16 gennaio 2012

Un fine settimana tormentato.

Ogni giorno accadono moltissimi avvenimenti. Pochi di essi rimbombano nei principali organi di diffusione.
Ad esempio non troverete mai l'elenco dei morti per incidenti stradali del giorno. Perchè non fa notizia. E' ormai una cosa data per usuale. Usuale morire per strada. Come nel Medioevo. Così i giornalisti volgono la loro attenzione a fatti che sappiano attrarre meglio l'attenzione del pubblico. E il weekend appena passato ci ha portato due titoloni da prima pagina: l'Italia economica retrocessa in serie B e il naufragio della Costa Concordia.
Sulla prima un veloce commentino: oltre mezzo secolo di mal governo da parte di TUTTE le amministrazioni e ci si stupisce dell'avvenimento? L'unica cosa di cui ci dovremmo stupire è che ancora oggi crediamo a venditori di aria fritta ovvero le cosidette agenzie di rating. -Complimenti a queste ultime per saper tirar fuori soldi dal nulla!-
Sulla seconda una riflessione: sembra che alla base della tragedia ci sia stato un errore umano. Incredibile che un singolo errore umano possa mettere in crisi una simile struttura. Il Titanic navigava a vista umana nel buio della notte e forse anche nella nebbia. Una nave moderna come la Concordia no. Com'è possibile che i mille sistemi tecnologici che abbiamo oggi abbiano fallito?
Chiunque sarà il capro espiatorio dell'accaduto è certo che non usiamo ancora sufficientemente bene la tecnologia. E se muori su di un castello galleggiante o in un'automobile il risultato è sempre lo stesso, anche se i giornalisti te lo fanno apparire differente: non valutiamo a sufficienza la vita umana.
Chissà se questa è presente nella classifica di Stardard & Poor?

E' arrivato un altro pezzetto di Emily. Buona settimana.

venerdì 13 gennaio 2012

MIlano: meno di un'ora fa ucciso un vigile investito da un suv.

Probabilmente come sempre accade quando un rappresentante delle forze dell'ordine subisce un incidente o peggio, come in questo caso, ci sarà qualche spiritosone fuori luogo che griderà "ha fatto bene!" o "tanto se lo meritava!" o chissà quale altra frase decisamente poco onorevole e irrispettosa verso la vita umana.
Ora io credo che chiunque guidi ritenga di aver subito almeno una volta un'ingiustizia da parte di un qualunque corpo di pubblica sicurezza. Io non sono da meno. Tuttavia una cosa è inveire qualche mala parola quando ci appioppano una multa e un'altra è attuare un freddo omicidio.
Leggendo la notizia dal sito ilgiornale.it mi è venuta in mente una squallida immagine che difficilmente riuscirò a rimuovere dalla mente. E' una immagine televisiva risalente all'11 settembre del 2001. In questa immagine si vedeva un folto gruppo di bestie bipedi con vesti mediorientali che gioivano del successo dell'attentato.
Non ho mai capito se quelle immagini fossero reali o un abile montaggio di qualche vecchia scena magari ritratta dopo una vittoria ad un qualche evento sportivo e che nulla aveva a che vedere con ciò che raccontava la tv.
E' temendo che fosse reale che ho scritto "bestie bipedi con vesti mediorientali" e non "persone musulmane". Perchè sono sicuro che le persone, quindi gli esseri umani, pur con tutti i loro difetti non esulterebbero mai dopo un avvenimento del genere. Di qualunque credo possano essere.
E l'avvenimento di stasera è il medesimo atto, in piccolo, di una inutile brutalità tipica solo della specie umana: che io sappia nessun'altro animale al mondo uccide se non per difesa o per sfamarsi.
Che sia un morto o quattromila ciò che è successo ci pone sempre davanti ad un dubbio: siamo uomini?
Se avete esultato per la notizia la risposta è no.

Ho pubblicato un altro pezzetto di Emily. Lei è inventata. Peccato, perchè è molto dolce e il mondo ha bisogno di dolcezza.

domenica 8 gennaio 2012

Commercio libero.

In questi giorni si parla parecchio della liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. Chi dice sì e chi no, come al solito. Mai tutti concordi.
Una semplice analisi fatta con un po' di buon senso può fornire la risposta.
1- Come guadagna un negoziante? Vendendo la merce.
2- Se vendesse più merce guadagnerebbe di più? Si.
3- Potrebbe vendere più merce in meno tempo? Difficilmente realizzabile: per vendere di più in meno tempo occorre un ampio magazzino per avere tutta la scelta a disposizione, ampi spazi di vendita per contenere maggiore clientela ed elevato numero di commessi per gestire le richieste in contemporanea. Il tutto si traduce in costi elevatissimi e lavoro stressante.
La soluzione sta proprio nella libertà d'orario: un negozio anche piccolo capace di stare aperto 24 ore al giorno ha la possibilità di ricevere molti più clienti e quindi di guadagnare di più. Si eviterebbero inoltre i picchi di affluenza che creano disagio sia ai clienti che ai negozianti e tutti ne guadagnerebbero in salute.
Quindi l'idea è buona. Ma deve essere supportata con semplici, ma essenziali aggiunte:
4- Può un negoziante lavorare 24 ore al giorno? Direi proprio di no. Si lavora per vivere, non bisogna vivere per lavorare.
5- E allora come può un negoziante stare aperto più a lungo? Necessita di personale che lo sostituisca.
6- Ma il personale non costa parecchio? Non parecchio. Troppo!
E' proprio questo il punto che quei sempliciotti bacati di governanti non gestiscono adeguatamente. Per agevolare il lavoro sia dei negozianti (leggi imprenditori, padroni, amministratori o chiamateli pure come cavolo volete) occorrono i commessi (leggi dipendenti, schiavi, sottoposti o come altro vi piace). I primi devono essere invogliati ad assumere i secondi -e quindi bassi costi, semplicità burocratica e gestionale, vantaggio economico- e i secondi devono essere invogliati a lavorare per l'azienda -e quindi rispetto, riconoscimento della professionalità, retribuzione ecc-.

Riassumendo: l'orario esteso è una buona cosa che attualmente non è supportata adeguatamente dalle leggi, dal mercato del lavoro e dai protagonisti stessi (imprenditori che non investono e dipendenti che non sono professionali).
E' un piccolo inizio. Facciamo che ora si prosegua e si gestisca adeguatamente quello che ancora manca. Il negoziante deve investire. Il dipendente deve lavorare. Lo Stato deve assistere. Non sottrarre.

Ho aggiunto il terzo capitolo di Emily.