lunedì 13 luglio 2015

Avevo appena ricominciato a scrivere e tutto si è fermato di nuovo.
Quando la vita non va come deve (ma non che va là anziché lì, cioé quando proprio si ferma, ci ripensa e torna indietro) e tutto quello che ti viene da dire è "cazzarciderbolinapuruntu"! Che significa? Niente. Come la direzione che ha preso la vita. Non è una direzione. Semplicemente non va. Nessuna meta. Nessuna tappa. Sei bloccato. Sospeso. Inerme. Ignavo e svogliato.
Quindi? Aspetti. 
Quanto tempo si butta via aspettando. E non parlo della coda al Mc Donald quando gli impiegati hanno l'ora di pausa e affollano le casse. Parlo di attese di mesi, anni e lustri poco illustri. Attese per noi mortali ingiustificate, ma giustificate invece dai burocrati inetti, dall'incompetenza di chi abusa del proprio potere senza chiedersi nemmeno se questo gli porterà un vantaggio o lo fa semplicemente per il gusto di fermare l'altrui procedere.
Come se ci fosse una sola corsia e, una volta occupatala, ci si ferma in mezzo. A guardare il panorama. Chi dietro aspetta potrebbe anche adirarsi un po', no?
Adesso ricomincio a muovermi. Ma poi qualcun altro vorrà bloccare nuovamente il cammino? Lo vedremo solo vivendo.
Quanto vivere dobbiamo impegnare per capire come vivere?

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